Come le cellule tumorali resistono alla chemioterapia

Un gruppo di ricercatori internazionale coordinato dal professor Sirio Dupont del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova ha pubblicato sulla rivista “Nature Cell Biology” uno studio molto importante, che quando le cellule cancerose si trovano in ambienti “soffici”, come ad esempio quello polmonare, cambiano il proprio metabolismo e diventano resistenti ad alcuni farmaci chemioterapici.

In particolare – spiega la dottoressa Patrizia Romani – ci siamo focalizzati sull’osservazione che i tumori primari formano strutture notevolmente rigide, ma quando le cellule tumorali migrano e arrivano in tessuti come quelli polmonari, si ritrovano in un ambiente estremamente soffice. È noto da tempo che le proprietà meccaniche dei tessuti sono in grado di regolare il comportamento delle cellule, incluse quelle tumorali. In questa ricerca abbiamo scoperto che la morbidezza del sito metastatico, se da un lato rallenta la crescita delle cellule metastatiche, dall’altro ne potenzia le difese antiossidanti. Questo rende conto del fatto che spesso le metastasi polmonari sono refrattarie alla chemioterapia e possono permanere per lunghi anni in uno stato di quiescenza, finché si risvegliano per dare origine a una ricaduta.”

I meccanismi alla base di questa risposta, che in ultima istanza sembra dipendere dall’accorciamento dei mitocondri, le “centrali energetiche” della cellula, in risposta ad un microambiente soffice.
Esperimenti in animali di laboratorio hanno dimostrato che se si privano le cellule metastatiche di questa risposta, ad esempio forzando l’allungamento dei mitocondri, esse diventano sensibili alla chemioterapia e non sono più in grado di dare origine a una ricaduta. “Questa scoperta – sottolinea il professor Dupont – potrebbe portare a nuovi approcci terapeutici per prevenire la crescita delle cellule metastatiche, piuttosto che cercare di ostacolarle quando ormai stanno già crescendo“.

Leggi abstract dell’articolo:

Fonte: Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova