Si alza il velo sul meccanismo all’origine delle forme gravi di Covid-19: dopo mesi di caccia ai geni che aumentano la suscettibilità a contrarre polmoniti aggressive, ora si è scoperto che un gruppo di geni, presenti dal 15 al 20 per cento di coloro che si ammalano in modo grave, è specializzato nel distruggere l’unica molecola capace di costruire una barriera contro l’infezione da SarsCoV2, ossia l’interferone.
La scoperta, pubblicata sulla rivista “Nature“, è la chiave per comprendere come mai in alcuni la malattia scatena polmoniti aggressive, mentre altri restano asintomatici.
«Stiamo studiando le caratteristiche di chi si ammala in modo grave e i dati indicano che la differenza, rispetto all’infezione, la fa l’ospite», ha detto il prof. Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata.
«Abbiamo dimostrato che buona parte dei malati gravi ha un difetto nella produzione dell’interferone», ossia non riesce a produrre o addirittura distrugge la molecola che gioca un ruolo chiave contro la tempesta di citochine tipica delle forme gravi di Covid-19.
Per Novelli «è una scoperta che apre le porte alla terapia personalizzata», un obiettivo realizzabile soltanto facendo lo screening genetico delle forme gravi.
Leggi il full text dell’articolo:
- Human genetic and immunological determinants of critical COVID-19 pneumonia.
Zhang, Q., Bastard, P., COVID Human Genetic Effort. et al.
Nature (2022). https://doi.org/10.1038/s41586-022-04447-0