Una nuova evidenza clinica cambia la prospettiva sui piani alimentari per l’IBS: la Dieta Mediterranea non solo migliora i sintomi, ma è anche più sostenibile nel lungo periodo.
Un team dell’Università di Sheffield ha messo a confronto due tra le diete più studiate per la sindrome dell’intestino irritabile (IBS): la low-FODMAP e la Dieta Mediterranea.
Nel trial randomizzato, 110 adulti (18–65 anni) con diagnosi di IBS sono stati assegnati a uno dei due regimi per sei settimane. L’efficacia è stata valutata tramite la IBS Symptom Severity Scale (IBS-SSS), considerando “responder” i partecipanti con una riduzione ≥50 punti.
Risultato:
- ✅ 62% dei soggetti con dieta mediterranea ha raggiunto una riduzione clinicamente significativa dei sintomi,
- contro il 42% del gruppo low-FODMAP.
Oltre a una maggiore riduzione media del punteggio IBS-SSS, i pazienti “mediterranei” hanno riportato minor frequenza di dolori addominali, miglior tono dell’umore e maggior soddisfazione per il regime seguito.
Due diete, due filosofie
La low-FODMAP rimane il gold standard attuale, ma è anche un approccio restrittivo:
elimina alimenti ricchi di zuccheri fermentabili (come latticini, legumi, frutta ad alto contenuto di fruttosio), in un percorso a tre fasi (eliminazione → reintroduzione → mantenimento).
Molti pazienti riferiscono calo energetico, monotonia alimentare e difficoltà di aderenza.
La Dieta Mediterranea, invece, punta sulla qualità più che sulla restrizione:
predilige frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva.
Il suo apporto di fibre, omega-3 e grassi monoinsaturi sostiene la diversità del microbiota e riduce l’infiammazione intestinale, elementi chiave anche per la stabilità dei sintomi IBS.
Cosa dicono gli esperti
Il gastroenterologo Prashant Singh (Università del Michigan), autore di un precedente studio del 2025, sottolinea:
“Le diete restrittive come la low-FODMAP possono essere difficili da adottare.
La Dieta Mediterranea rappresenta un’alternativa più flessibile, meno costosa e con minori rischi di carenze nutrizionali.”
Anche un trial australiano del 2024 su 59 adulti aveva già mostrato migliore aderenza e miglioramento dei sintomi gastrointestinali e psicologici nei pazienti che seguivano la Dieta Mediterranea.
Implicazioni cliniche
Pur non essendo ancora tempo di riscrivere le linee guida, il messaggio è chiaro:
la Dieta Mediterranea può rappresentare una valida prima linea alimentare per l’IBS, soprattutto nei pazienti che faticano a mantenere una low-FODMAP rigorosa.
In più, i benefici collaterali non sono trascurabili:
- minor rischio cardiovascolare,
- prevenzione oncologica,
- protezione cognitiva,
- miglior controllo metabolico.
In sintesi
La Dieta Mediterranea non è solo una scelta “più piacevole” — è una strategia terapeutica sostenibile, efficace e con effetti positivi sull’intero organismo.
Link al full text: https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/ANNALS-25-01519
Fonte: University of Sheffield – Annals of Internal Medicine (2025)
 
				 
                            
                        

 
            















