Ricercatori dell’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma e Ospedale Fatebenefratelli di Roma (Fondazione Fatebenefratelli, AFaR) e IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli Brescia, hanno sviluppato e testato con successo un test del sangue per predire il rischio di ammalarsi di Alzheimer misurando le concentrazioni plasmatiche di rame nel sangue di soggetti a rischio.
Il test denominato C4D, è stato convalidato in un lavoro pubblicato sulla rivista Annals of Neurology, sperimentato su un gruppo di 141 soggetti ad alto rischio di ammalarsi di Alzheimer.
Tutti i soggetti, su cui è stato eseguito il test del rame con un semplice prelievo di sangue, sono stati monitorati mediamente per quattro anni per vedere chi sviluppava la malattia di Alzheimer e chi no.
Si noti che l’innovazione di questo test consiste nella possibilità di misurare la quota di rame definito come “rame non-ceruloplasminico”, ovvero che si muove liberamente e raggiunge più facilmente il cervello.
Si tratta di un metodo brevettato, attualmente non disponibile in altri laboratori di analisi perché misura esclusivamente il rame “libero” (non legato a proteine) nel sangue e quindi capace di circolare fino al cervello ed andare a danneggiarlo. L’esame è già disponibile anche presso il Policlinico A. Gemelli.
Leggi abstract dell’articolo:
- Value of serum nonceruloplasmin copper for prediction of mild cognitive impairment conversion to Alzheimer disease
Rosanna Squitti, Roberta Ghidoni, Mariacristina Siotto, Mariacarla Ventriglia, Luisa Benussi, Anna Paterlini, Mariachiara Magri, Giuliano Binetti, Emanuele Cassetta, Deborah Caprara, Fabrizio Vernieri, Paolo M. Rossini and Patrizio Pasqualetti
Annals of Neurology Article first published online: 14 APR 2014 | DOI: 10.1002/ana.24136