Ricercatori dell’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma e Ospedale Fatebenefratelli di Roma (Fondazione Fatebenefratelli, AFaR) e IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli Brescia, hanno sviluppato e testato con successo un test del sangue per predire il rischio di ammalarsi di Alzheimer misurando le concentrazioni plasmatiche di rame nel sangue di soggetti a rischio.

Il test denominato C4D, è stato convalidato in un lavoro pubblicato sulla rivista Annals of Neurology, sperimentato su un gruppo di 141 soggetti ad alto rischio di ammalarsi di Alzheimer.
Tutti i soggetti, su cui è stato eseguito il test del rame con un semplice prelievo di sangue, sono stati monitorati mediamente per quattro anni per vedere chi sviluppava la malattia di Alzheimer e chi no.

Si noti che l’innovazione di questo test consiste nella possibilità di misurare la quota di rame definito come “rame non-ceruloplasminico”, ovvero che si muove liberamente e raggiunge più facilmente il cervello.

Si tratta di un metodo brevettato, attualmente non disponibile in altri laboratori di analisi perché misura esclusivamente il rame “libero” (non legato a proteine) nel sangue e quindi capace di circolare fino al cervello ed andare a danneggiarlo. L’esame è già disponibile anche presso il Policlinico A. Gemelli.

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