Il fumo da parte delle madri durante il periodo immediatamente prima e dopo il concepimento è legato a un ritardo nello sviluppo embrionale, a feti più piccoli al momento dell’ecografia di 20 settimane e a un peso alla nascita inferiore.

I ricercatori hanno scoperto che entro la decima settimana di gravidanza, lo sviluppo dell’embrione è stato ritardato di quasi un giorno nelle donne che fumavano dieci o più sigarette al giorno rispetto alle non fumatrici e di 1,6 giorni nelle fumatrici che avevano concepito mediante fecondazione in vitro (IVF) e iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI).

Gli embrioni non erano in grado di “recuperare” il loro sviluppo nel corso della gravidanza ed avevano maggiori probabilità di nascere piccoli per l’età gestazionale e con un peso alla nascita medio (medio) di 93 grammi inferiore rispetto ai bambini nati da non- donne che fumano.

I risultati di questo studio sottolineano l’importanza di smettere di fumare prima del concepimento e che gli sforzi per aiutare le donne a smettere di fumare dovrebbero concentrarsi su questa finestra temporale. Se possibile, le donne dovrebbero smettere di fumare fin dal momento in cui pianificano una gravidanza, ma è sempre una buona cosa smettere comunque di fumare, in particolare in qualsiasi fase della gravidanza. Il fumo non solo influisce sulla crescita dell’embrione durante la gravidanza e sul peso alla nascita, ma anche sullo sviluppo dell’embrione fin dalle primissime fasi della gravidanza”, affermano i ricercatori.

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Fonte: European Society of Human Reproduction and Embryology

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