I ricercatori dell’Università di Coimbra hanno scoperto il meccanismo attraverso il quale la caffeina agendo nei neuroni dell’ippocampo è un rimedio contro la depressione e lo stress. In sei anni, un team di 14 ricercatori provenienti da Germania, Brasile, Stati Uniti e Portogallo, coordinati da Rodrigo Cunha della Facoltà di Medicina, Università di Coimbra (FMUC), ha fatto una serie di studi ed esperimenti in modelli animali (topi) per valutare in che misura la caffeina interferisce con la depressione.
Il suo effetto salutare è dovuto al blocco di un particolare tipo di recettori presente nei neuroni dell’ippocampo, l’area del cervello in cui sono immagazzinati i ricordi. Si tratta dei recettori dell’adenosina, uno dei più importanti messaggeri chimici dell’organismo. Il legame della caffeina a questi recettori, secondo lo studio condotto sui topolini di laboratorio, impedisce l’alterazione delle sinapsi. “La scoperta apre la strada a possibili nuove terapie per alleviare le conseguenze dello stress cronico sulle attività cerebrali, in particolar modo per i disturbi dell’umore e della memoria“. afferma il prof. Rodrigo Cunha coordinatore dello studio.
La pubblicazione è stata fatta sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS).
Leggi abstract dell’articolo:
Caffeine acts through neuronal adenosine A2A receptors to prevent mood and memory dysfunction triggered by chronic stress
Manuella P. Kaster, Nuno J. Machado, Henrique B. Silva, Ana Nunes, Ana Paula Ardais, Magda Santana, Younis Baqi, Christa E. Müller, Ana Lúcia S. Rodrigues, Lisiane O. Porciúncula, Jiang Fan Chen, Ângelo R. Tomé, Paula Agostinho, Paula M. Canas, and Rodrigo A. Cunha
PNAS 2015 112 (25) 7833-7838; published ahead of print June 8, 2015, doi:10.1073/pnas.1423088112
Fonte ed approfondimenti: UNIVERSIDADE DE COIMBRA