La scansione cerebrale può diagnosticare il morbo di Alzheimer
Una singola risonanza magnetica del cervello potrebbe essere sufficiente per diagnosticare il morbo di Alzheimer, secondo una nuova ricerca dell’Imperial College London.
La ricerca utilizza la tecnologia di apprendimento automatico per esaminare le caratteristiche strutturali all’interno del cervello, anche in regioni non precedentemente associate all’Alzheimer. Il vantaggio della tecnica è la sua semplicità e il fatto che può identificare la malattia in una fase precoce quando può essere molto difficile da diagnosticare.
I medici attualmente utilizzano una serie di test per diagnosticare il morbo di Alzheimer, inclusi test di memoria e cognitivi e scansioni cerebrali. Le scansioni vengono utilizzate per verificare la presenza di depositi proteici nel cervello e il restringimento dell’ippocampo, l’area del cervello collegata alla memoria. Tutti questi test possono richiedere diverse settimane, sia per l’organizzazione che per l’elaborazione.
Il nuovo approccio richiede solo uno di questi: una risonanza magnetica cerebrale (MRI) eseguita su una macchina standard da 1,5 Tesla, che si trova comunemente nella maggior parte degli ospedali.
I ricercatori hanno adattato un algoritmo sviluppato per l’uso nella classificazione dei tumori del cancro e lo hanno applicato al cervello. Hanno diviso il cervello in 115 regioni e assegnato 660 diverse caratteristiche, come dimensioni, forma e consistenza, per valutare ciascuna regione. Hanno quindi addestrato l’algoritmo per identificare dove le modifiche a queste caratteristiche potrebbero prevedere con precisione l’esistenza del morbo di Alzheimer.
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- A predictive model using the mesoscopic architecture of the living brain to detect Alzheimer’s disease
Inglese, M., Patel, N., Linton-Reid, K. et al.
Commun Med 2, 70 (2022). https://doi.org/10.1038/s43856-022-00133-4