L’insufficienza cardiaca cronica è una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare correttamente il sangue in tutto il corpo. Di solito si verifica perché il cuore è diventato troppo debole o rigido. La frazione di eiezione, ovvero la percentuale di sangue all’interno dei ventricoli che viene espulso durante il ciclo cardiaco, è la misura più importante della funzione cardiaca. Quando l’azione di pompaggio del cuore è debole si parla di “insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta” e quando è rigida e non si rilassa adeguatamente, si parla di “insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata“.

Per quanto riguarda la diagnosi, quando vi è il sospetto di insufficienza cardiaca cronica, le linee guida raccomandano di misurare il livello degli ormoni prodotti dal cuore (peptidi natriuretici). Se i livelli sono normali, il paziente può essere rassicurato che l’insufficienza cardiaca è molto improbabile. Se alto, questo dovrebbe richiedere l’invio di un ecocardiogramma per rilevare il problema cardiaco sottostante.

Le linee guida ESC affermano che finora nessun trattamento ha dimostrato di ridurre la mortalità e la morbilità nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata.

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Fonte: European Society of Cardiology (ESC)

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