L’invecchiamento potrebbe essere reversibile, almeno negli animali
I ricercatori del Salk Institute di La Jolla (California) coordinati dal prof. Juan Carlos Izpisua Belmonte hanno messo a punto una nuova tecnica per il ringiovanimento degli organi negli animali da esperimento e questo ha permesso loro di vivere più a lungo.
In particolare hanno scoperto che l’espressione di geni intermittente, normalmente associati con uno stato embrionale, può invertire i segni distintivi della vecchiaia. La tecnica di terapia genica ha permesso di “riprogrammare” l’orologio genetico interno delle cellule dei topi, in sei settimane è stato possibile ringiovanire gli animali, migliorandone la salute cardiovascolare, la solidità della colonna vertebrale e l’aspettativa di vita (durata di vita del 30% in più).
“Il nostro studio dimostra che l’invecchiamento non può procedere in una sola direzione“, afferma Juan Carlos Izpisua Belmonte. “Ha una certa plasticità e, con un’attenta modulazione, l’invecchiamento potrebbe essere invertito.”
“Questo lavoro mostra che i cambiamenti epigenetici sono in parte una guida per l”invecchiamento, i risultati ci danno spunti interessanti per dei percorsi che potrebbero essere mirati per ritardare l’invecchiamento cellulare.”
Il trattamento usato nello studio non può essere replicato per ora o almeno nelle stesse condizioni sull’uomo.
Salk scientists reverse signs of aging in mice.
Leggi abstract dell’articolo:
- In Vivo Amelioration of Age-Associated Hallmarks by Partial Reprogramming
Ocampo, Alejandro,………….Pedro Guillen, Juan Carlos Izpisua Belmonte.
Cell , Volume 167 , Issue 7 , 1719 – 1733.e12 – DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.cell.2016.11.052
Fonte: Salk Institute di La Jolla (California)