Nuova tecnica per fornire insulina ai pazienti diabetici, senza aghi

I ricercatori della UiT The Arctic University of Norway in collaborazione con l’University of Sydney, hanno trovato un nuovo modo per fornire insulina al corpo. Il farmaco che può essere assunto per via orale è già stato testato sui babbuini, nei quali è stato riscontrato che abbassa i livelli di zucchero nel sangue senza causare ipoglicemia. La nuova insulina è pronta per essere testata sugli esseri umani nel 2025. Se tutto andrà bene, i diabetici potranno affrontare una vita più facile senza iniezioni.

La nuova insulina può essere consumata assumendo una capsula. All’interno si trovano minuscoli nano-vettori nei quali è incapsulata l’insulina. Le particelle sono 1/10.000 della larghezza di un capello umano e sono così piccole che non è possibile vederle nemmeno con un normale microscopio.

Questo modo di assumere l’insulina è più preciso perché trasporta rapidamente l’insulina nelle aree del corpo che ne hanno più bisogno. Quando si assume l’insulina con una siringa, questa si diffonde in tutto il corpo dove può causare effetti collaterali indesiderati“, spiega il professor Peter McCourt dell’Università Artica della UiT Norvegia. È uno dei ricercatori dietro lo studio.

Abbiamo creato un rivestimento per proteggere l’insulina dalla degradazione da parte degli acidi dello stomaco e degli enzimi digestivi nel suo percorso attraverso il sistema digestivo, mantenendola al sicuro fino a raggiungere la sua destinazione, vale a dire il fegato“, afferma McCourt, biologo del fegato.
Il rivestimento viene poi scomposto nel fegato da enzimi che sono attivi solo quando i livelli di zucchero nel sangue sono elevati, rilasciando l’insulina dove può quindi agire nel fegato, nei muscoli e nel grasso per rimuovere lo zucchero dal sangue.

Ciò significa che quando lo zucchero nel sangue è alto, c’è un rapido rilascio di insulina e, cosa ancora più importante, quando lo zucchero nel sangue è basso, non viene rilasciata insulina” affermano i ricercatori.

L’insulina orale è stata testata su nematodi, su topi e ratti. E infine, il medicinale è stato testato sui babbuini. Ciò che resta ora è testare il nuovo metodo sugli esseri umani. Le sperimentazioni sugli esseri umani inizieranno nel 2025. I ricercatori sperano che il nuovo medicinale possa essere pronto per l’uso da parte di tutti entro 2-3 anni.

La ricerca è stata pubblicata su Nature Nanotechnology.

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Fonte: UiT The Arctic University of Norway