Nonostante gli enormi progressi medici e tecnologici, nella maggior parte del mondo la sopravvivenza ad un arresto cardiaco improvviso resta inferiore al 10%. Da questo dato è nata l’esigenza di un documento che potesse scrivere le linee di intervento di politica sanitaria, oltre che di terapia e ricerca, al fine di ridurre gli eventi, e per realizzarlo la Commissione Lancet sulla morte cardiaca improvvisa ha riunito trenta esperti internazionali in varie discipline. Fra loro Cristina Basso, Professore Ordinario di Anatomia Patologica e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Patologia Cardiovascolare dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova.

Tali raccomandazioni riguardano tutte le fasi dell’arresto cardiaco, pre- (predizione e prevenzione), durante (migliorare la rianimazione per massimizzare la sopravvivenza) e post- (gestione delle vittime, dei sopravvissuti e dei familiari)”, spiega la prof.ssa Basso.

Leggi il full text dell’articolo (registrazione free):

Esprimi il gradimento a questo contenuto
[Totale voti: 0 Media: 0]