Un nuovo legame tra cancro e invecchiamento

Gli scienziati dell’ Hollings Cancer Center della Medical University of South Carolina hanno scoperto che le cellule tumorali del polmone umano resistono alla morte controllando parti del processo di invecchiamento. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of Biological Chemistry“.

Man mano che le cellule normali invecchiano, le punte dei loro cromosomi, chiamate telomeri, possono iniziare a rompersi, che è un segnale per la morte della cellula. Questo sembra essere parte del processo di invecchiamento nelle cellule normali. Tuttavia, le cellule tumorali hanno sviluppato un modo per impedire che i loro telomeri cadano a pezzi, il che le aiuta a vivere molto più a lungo rispetto alle cellule normali. La lunga vita delle cellule tumorali è parte di ciò che consente loro di crescere e diffondersi in tutto il corpo.

Gli scienziati hanno scoperto che vari tipi di cellule tumorali hanno bassi livelli di una proteina chiamata p16. I ricercatori hanno usato un inibitore di enzimi chimici per causare danni ai telomeri in diversi tipi di cellule tumorali, comprese le cellule del cancro al polmone. L’inibitore, ABC294640, agisce in un modo che impedisce alle cellule tumorali di proteggere i loro telomeri, inibendo un enzima chiamato sfingosina chinasi 2. Questa inibizione ha dimostrato la rottura dei telomeri.

Come risultato di questa inibizione enzimatica, i telomeri sono stati danneggiati, con conseguente morte delle cellule tumorali quando i livelli di p16 erano bassi o assenti. Tuttavia, le cellule tumorali con alti livelli di p16 sono state in grado di sfuggire alla morte e sono rimaste biologicamente inattive, il che era un segno di invecchiamento.

Siamo entusiasti del fatto che esista almeno un meccanismo che può aiutarci a capire in che modo l’invecchiamento è associato a un rischio più elevato di cancro“, ha affermato il prof. Ogretmen.
L’inibitore utilizzato nello studio potrebbe aiutare a combattere il cancro a molti livelli. Il team ha già identificato la dose più sicura da utilizzare nei pazienti e sta pianificando uno studio clinico di fase 2 utilizzando ABC294640 in pazienti con un tipo di carcinoma epatico denominato carcinoma epatocellulare.

Leggi abstract dell’articolo: