Alti livelli di glucosio collegati a malattie coronariche
L’eccessivo assorbimento del glucosio da parte delle cellule del sistema immunitario chiamate macrofagi, che risiedono in placche arteriose, può essere la causa delle malattie coronariche (coronary artery disease – CAD). Ad affermarlo uno studio condotto dai ricercatori della Stanford University School of Medicine, pubblicato sulla rivista “The Journal of Experimental Medicine“.
La scoperta potrebbe portare a nuovi interventi terapeutici di prevenzione delle malattie cardiovascolari.
“La maggior parte di noi sviluppa la placca arteriosa nel corso della propria vita“, ha detto la prof.ssa Weyand coordinatrice dello studio. “Accumulo di placca può cominciare presto nella vita, con depositi a volte evidenti negli individui di età inferiore anche a 15 o 20 anni, e progredisce costantemente con l’avanzare dell’età. Quando questi depositi diventano abbastanza gravi, possono limitare il flusso di sangue“. La placca è costituita principalmente da lipidi, ma contiene anche le cellule immunitarie – i macrofagi. Le Statine, per esempio, che rallentano notevolmente la progressione della malattia coronarica e prevengono gli attacchi cardiaci, lavorano abbassando i livelli di lipidi riducendo l’infiammazione sistemica.
Dallo studio è emerso che i livelli di radicali liberi all’interno di macrofagi derivati da pazienti sono stati il doppio di quelli dei macrofagi derivati da soggetti sani. La produzione di questi radicali liberi è dovuta alla combustione di zuccheri e acidi grassi, lavoro svolto dai mitocondri.
Uno dei risultati più sorprendenti della ricerca è che alti livelli di radicali liberi inducono un cambiamento nello stato di PKM2 (pyruvate kinase M2), un enzima che normalmente contribuisce a generare energia dalla degradazione del glucosio. Sotto l’influenza dei radicali liberi, PKM2 attiva una proteina chiamata STAT3 che aumenta sostanzialmente la produzione di citochine pro-infiammatorie, tra cui IL-6.
Altra scoperta importante è che un farmaco progettato per prevenire il cambiamento dello stato di PKM2 è riuscito a ridurre la produzione di IL-6 nei macrofagi M1 derivati da pazienti. PKM2 rappresenta un nuovo bersaglio terapeutico nella malattia cardiovascolare.
Leggi abstract dell’articolo:
- The glycolytic enzyme PKM2 bridges metabolic and inflammatory dysfunction in coronary artery disease
Tsuyoshi Shirai, Rafal R. Nazarewicz, Barbara B. Wallis, Rolando E. Yanes, Ryu Watanabe, Marc Hilhorst, Lu Tian, David G. Harrison, John C. Giacomini, Themistocles L. Assimes, Jörg J. Goronzy, and Cornelia M. Weyand
J Exp Med jem.2015 0900. Published February 29, 2016, doi:10.1084/jem.20150900
Fonte ed approfondimenti: Stanford University School of Medicine