Dal 47° Congresso dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) svoltosi a Rimini, arriva un documento di consenso firmato da 16 società scientifiche di cardiologia, medicina interna, medicina generale, farmacologia, biochimica e biologia chimica e molecolare, e soprattutto condiviso dall’Istituto superiore della sanità, che intende rivoluzionare il modo di fare medicina contro l’ipercolesterolemia, offrendo finalmente una visione univoca su come vanno trattati i pazienti in funzione del proprio profilo di rischio cardiovascolare.

Il documento regola in maniera incontrovertibile come ci si deve comportare con un paziente con il colesterolo alto. Sancisce qual è il percorso diagnostico-terapeutico del paziente, anche in relazione a nuovi parametri che non include un valore massimo, ma un valore di riferimento tarato sulle caratteristiche e la condizione di salute del paziente stesso. Il tutto per prevenire un infarto al cuore o un ictus cerebrale in chi non li ha avuti e per evitare una recidiva in chi ne ha sofferto.

Il documento, pubblicato sulla rivista “Giornale Italiano di Cardiologia” da un ampio spazio alla dieta, al movimento aerobico, alla terapia con le statine e agli inibitori del riassorbimento del colesterolo, fino alla nuova classe di farmaci inibitori dell’enzima PCSK9.

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