I farmaci maggiormente utilizzati in terapia per la cura del diabete mellito di tipo 2 sono essenzialmente gli ipoglicemizzanti orali; l’altra forma di diabete (di tipo 1) richiede invece iniezioni di insulina per mantenere regolari i livelli glicemici.
Gli ipoglicemizzanti orali, che devono però essere assunti solamente quando la terapia nutrizionale medica per il diabete non porta alcun beneficio osservabile dopo almeno tre mesi.

Ora un team internazionale di ricercatori, che ha coinvolto anche ricercatori italiani (CORESEARCH), Pescara – University of Eastern Piedmont, Novara – University of Bari), ha condotto una meta-analisi per valutare l’efficacia relativa e la sicurezza associate ai farmaci ipoglicemizzanti, compresa l’insulina. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “JAMA“. La ricerca è stata condotta sul Cochrane Library Central Register of Controlled Trials, MEDLINE e EMBASE (fino a marzo 2016) ed ha riguardato gli studi clinici randomizzati di durata pari o superiore a 24 settimane (totale 301 studi). L’outcome primario era la mortalità cardiovascolare. Gli esiti secondari includevano la mortalità per tutte le cause.

Dai risultati è emerso che i pazienti adulti con diabete di tipo 2 non vi sono state differenze significative nell’associazione tra una delle 9 classi disponibili di farmaci ipoglicemizzanti (da soli o in combinazione) e il rischio di mortalità cardiovascolare o per tutte le cause. Inoltre tutti i farmaci sono risultati efficaci in aggiunta a metformina.

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