Una nuova combinazione di farmaci a bersaglio molecolare nei pazienti affetti da osteosarcoma (tumore delle osaa): questa è l’innovativa proposta di Giovanni Grignani dell’IRCCS di Candiolo – Torino e del gruppo di lavoro che, coordinato dal Centro di Candiolo, ha visto la partecipazione di altri Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico italiani. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista “The Lancet Oncology“. I ricercatori hanno, per prima cosa identificato alcuni oncogeni coinvolti nella proliferazione dell’osteosarcoma. Successivamente uno studio clinico ha sperimentato che il “Sorafenib” (un farmaco a bersaglio molecolare, inibitore di diversi recettori degli enzimi tirosina-chinasi) può rallentare la progressione della malattia, in una significativa percentuale di pazienti privi di altre opzioni terapeutiche. In seguito i ricercatori hanno compreso che la resistenza al “Sorafenib” coinvolge un’altra via metabolica, che può essere efficacemente inibita dall’utilizzo concomitante dell’ “Everolimus” (un secondo farmaco mirato). I ricercatori sottolineano che non si tratta ancora di una cura definitiva. Questo lavoro, però, aggiunge un ulteriore tassello alla conoscenza della biologia dell’osteosarcoma.
Leggi abstract dell’articolo:
- Sorafenib and everolimus for patients with unresectable high-grade osteosarcoma progressing after standard treatment: a non-randomised phase 2 clinical trial.
Giovanni Grignani, Emanuela Palmerini, Virginia Ferraresi, Lorenzo D’Ambrosio, Rossella Bertulli, Sebastian Dorin Asaftei, Angela Tamburini, Ymera Pignochino, Dario Sangiolo, Emanuela Marchesi, Federica Capozzi, Roberto Biagini, Marco Gambarotti, Franca Fagioli, Paolo Giovanni Casali, Piero Picci, Stefano Ferrari, Massimo Aglietta, for the Italian Sarcoma Group
The Lancet Oncology Published Online: 10 December 2014 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S1470-2045(14)71136-2
Fonte ed approfondimenti: IRCCS di Candiolo (Torino)