Gli alimenti a base vegetale dovrebbero dominare le diete salutari per il cuore, secondo un articolo pubblicato su Cardiovascular Research, una rivista della European Society of Cardiology (ESC). Questa revisione completa della ricerca su cibo e malattie cardiache fornisce prove aggiornate su quanto e con quale frequenza ogni prodotto può essere consumato in sicurezza.

Nel complesso, vi sono prove coerenti che per gli adulti sani, il basso consumo di sale e di alimenti di origine animale e l’aumento dell’assunzione di alimenti a base vegetale, inclusi cereali integrali, frutta, verdura, legumi e noci, sono collegati a un ridotto rischio di aterosclerosi. Lo stesso vale per la sostituzione del burro e di altri grassi animali con grassi vegetali non tropicali come l’olio d’oliva.

Nuove prove differenziano la carne lavorata e rossa, entrambe associate a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, dal pollame, che non mostra alcuna relazione con assunzioni moderate (fino a tre porzioni da 100 g a settimana). La carne rossa (cioè manzo, maiale, agnello) dovrebbe essere limitata a due porzioni da 100 g a settimana e la carne lavorata (cioè pancetta, salsicce, salame) dovrebbe essere limitata a un uso occasionale.

Per quanto riguarda frutta e verdura, data la loro forte associazione con un minor rischio di aterosclerosi, il consumo giornaliero dovrebbe essere aumentato fino a 400 g per ciascuna. Per quanto riguarda la frutta secca, se ne consiglia una manciata (circa 30 g) al giorno.

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