Un team di scienziati internazionale ha confrontato il codice genetico dei longevi italiani, tedeschi e americani (oltre tremila persone) con un gruppo di controllo formato da giovani (oltre duemila persone), scoprendo una proteina denominata Bpifb4, la cui forma longeva (Lav – longevity-associated variant) ha la capacità di attivare una serie di funzioni nell’organismo tra cui l’espressione di proteine in grado di modulare positivamente il metabolismo cellulare. In particolare la molecola LAV è in grado di attivare eNos, l’enzima responsabile della produzione del più importante protettore della funzione vascolare: l’ossido nitrico.

Dai modelli sperimentali di ischemia (chiusura del flusso sanguigno) dell’arto inferiore, condotti sugli animali, la somministrazione di Lav ha anche favorito lo sviluppo di circoli vascolari collaterali riducendo il danno conseguente al blocco del flusso di sangue.
Tale scoperta apre nuovi scenari nella cura e prevenzione delle malattie cardiovascolari, candidando la proteina Lav come un nuova prospettiva di cura e di prevenzione per proteggere il benessere cardiovascolare ed allungare, quindi, la durata della vita.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Circulation Research.

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