Un team globale di scienziati coordinati dal Brigham and Women’s Hospital ha condotto uno dei più grandi studi di associazione genetica sull’insufficienza cardiaca mai realizzati fino ad oggi. Utilizzando i dati genomici di oltre 90.000 pazienti con insufficienza cardiaca e più di un milione di controlli, il team ha identificato 39 mutazioni genetiche associate all’insufficienza cardiaca, 18 delle quali non erano state segnalate in precedenza.
I ricercatori hanno identificato sette proteine che possono essere bersagliate con farmaci per prevenire l’insufficienza cardiaca. Questo potrebbe aiutare i medici a curare i pazienti a rischio prima che si verifichi la malattia. La ricerca fornisce una migliore comprensione della malattia e individua potenziali bersagli farmacologici per la prevenzione primaria dell’insufficienza cardiaca.
Il team afferma che i risultati pubblicati su “Nature Communications“, insieme ad analisi future per comprendere meglio i determinanti genetici dell’insufficienza cardiaca, potrebbero un giorno consentire ai medici di prevedere se il profilo genetico unico di un paziente li mette a maggiori probabilità di sviluppare insufficienza cardiaca durante la loro vita. I produttori di farmaci potrebbero anche utilizzare la ricerca del team per restringere il campo delle proteine da prendere di mira al fine di creare farmaci che riducano al minimo il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca.
Leggi abstract dell’articolo:
- “Genome-wide association analysis and Mendelian randomization proteomics identify drug targets for heart failure”
Rasooly, D., Peloso, G.M., Pereira, A.C. et al.
Nature Communications DOI: 10.1038/s41467-023-39253-3
Fonte: Brigham and Women’s Hospital