I ricercatori dell’University of California – Los Angeles (UCLA) hanno identificato i processi genetici coinvolti nella neurodegenerazione che si verifica nella demenza – un passo importante sulla strada verso lo sviluppo di terapie che potrebbero rallentare o arrestare il decorso della malattia. I risultati appaiono sulla rivista “Nature Medicine“.
I ricercatori hanno scoperto due gruppi principali di geni coinvolti in mutazioni che si traducono in una sovrapproduzione di una proteina chiamata tau, un segno distintivo della progressiva perdita di neuroni osservata nelle principali forme di demenza. Lo studio è stato condotto in gran parte su modelli murini di demenza, anche se i ricercatori hanno eseguito ulteriori esperimenti che hanno indicato che lo stesso processo genetico si verifica nel cervello umano.
Brain scan of dementia patient shows neurons with Tau protein (in green) and reactive astrocyte cells (in red). Credit: UCLA/Geschwind lab
“Il nostro studio è il più completo sforzo pubblicato fino ad oggi per identificare la fonte di neurodegenerazione attraverso le specie e fornisce un’importante tabella di marcia per lo sviluppo di nuovi farmaci potenzialmente efficaci per la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza”. afferma il dott. Daniel Geschwind.
“C’è ancora molto lavoro da fare per sviluppare farmaci che potrebbero essere efficacemente utilizzati nell’uomo contro questi obiettivi, ma questo è un passo incoraggiante”, ha affermato Geschwind.
Leggi abstract dell’articolo:
- Identification of evolutionarily conserved gene networks mediating neurodegenerative dementia
Vivek Swarup, Flora I. Hinz, Jessica E. Rexach, Ken-ichi Noguchi, Hiroyoshi Toyoshiba, Akira Oda, Keisuke Hirai, Arjun Sarkar,…., Shinichi Kondou & Daniel H. Geschwind.
Nature Medicine (2018). Published: DOI:10.1038/s41591-018-0223-3