I ricercatori dell’Università del Texas MD Anderson Cancer Center, coordinati dal prof. Anil K. Sood hanno scoperto in una ricerca preclinica che inibendo i segnali di una proteina (ormone prolattina) si ha il suicidio delle cellule tumorali (autofagia).
Il suicidio cellulare o autofagia è una difesa cellulare comune messa in atto per proteggersi contro una carenza di sostanze nutritive e di altri fattori di stress. Ciò pone la cellula in una condizione detta di quiescenza inattiva, che permette di recuperare e riciclare parti avariate delle stesse cellule, una sorta di auto-cannibalismo.
L’ormone prolattina è implicato nello sviluppo e nella progressione del tumore ovarico, di quello endometriale e di altri tipi di cancro. Il legame della prolattina al suo recettore di membrana è seguito dall’attivazione delle vie di segnale cellulare che stimolano il cancro. G129R, il suo antagonista, interferisce con il legame tra la prolattina e il suo recettore. Dopo 28 giorni di trattamento sui topi con G129R il peso del tumore diminuiva del 50%. Aggiungendo l’agente citostatico paclitaxel, comunemente utilizzato per il trattamento del cancro ovarico, il peso del tumore si riduceva del 90%.
“La prolattina è un potente fattore di crescita per molti tipi di tumori, tra cui il cancro ovarico“, ha detto l’autore senior Anil Sood “Quando blocchiamo la segnalazione di prolattina, si innesca una catena di eventi a valle che provocano la morte cellulare mediante autofagia.“
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- Antagonism of Tumoral Prolactin Receptor Promotes Autophagy-Related Cell Death
Wen, Yunfei, Anil K. Sood, et al.
Cell Reports DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.celrep.2014.03.009
Fonte ed approfondimenti: Science Daily