Un team di ricercatori del Barts Cancer Institute, della Queen Mary University di Londra, ha scoperto che una molecola, chiamata chinasi di adesione focale (FAK), segnala alle cellule tumorali come autoriparsi a seguito del danno provocato dalla chemioterapia e dalla radioterapia.
Le cellule che rivestono i vasi sanguigni inviano dei segnali chimici, le citochine, al tumore per aiutarlo a resistere contro il danno provocato dalla chemio e dalla radioterapia. I ricercatori hanno dimostrato che questo processo richiede FAK per lavorare, e senza di essa, questi segnali non vengono mai inviati – rendendo il tumore più vulnerabile.
I ricercatori hanno studiato i campioni prelevati da pazienti affetti da linfoma. Quelli con bassi livelli di FAK nei loro vasi sanguigni avevano più probabilità di avere la remissione completa dopo il trattamento. Questo suggerisce che lo sviluppo di farmaci per colpire FAK nei vasi sanguigni del cancro può amplificare i trattamenti contro il cancro e prevenirne il ritorno (recidive).
La pubblicazione è stata fatta sulla rivista “Nature“.
Leggi abstract dell’articolo:
- Endothelial-FAK targeting sensitises tumours to DNA-damaging therapy
B. Tavora, L. E. Reynolds, S. Batista, F. Demircioglu, I. Fernandez, T. Lechertier, D. M. Lees, P. P. Wong, A. Alexopoulou, G. Elia, A. Clear, A. Ledoux, J. Hunter, N. Perkins, J. G. Gribben, K. M. Hodivala-Dilke.
Nature 2014. doi:10.1038/nature13541
Fonte ed approfondimenti: Barts Cancer Institute