Il nostro sistema immunitario è la nostra prima linea di difesa contro gli agenti patogeni e grazie ad alcune armi biologiche notevoli, consente spesso di vincere e di sopraffare la malattia. I soldati di prima linea sono i neutrofili. Queste cellule bianche del sangue molto comuni possono implementare una rete carica di tossine, realizzano una ragnatela di DNA per intrappolare e uccidere gli invasori come batteri e lieviti. Ora, un nuovo studio rivela come le cellule tumorali dirottano queste reti DNA – in particolare le utilizzano per tagliare i fori nel tessuto in modo da poter migrare attraverso il corpo.

Il NET viene espulso dai neutrofili attivati quando questi rilevano una minaccia. Si tratta di un reticolo fatto di DNA del globuli bianchi e costellato di minuscoli enzimi tossici che attaccano chimicamente e digeriscono il patogeno intrappolato.

I ricercatori del Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL) – New York e del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, Massachusetts utilizzando la tecnologia CSHL live-imaging (microscopia elettronica) hanno visto come le cellule tumorali dirottano NET per promuovere la loro capacità di diffondersi.

La cosa straordinaria che abbiamo assistito con la diagnostica per immagini in diretta è stata la capacità delle cellule tumorali di indurre i neutrofili vicini ad espellere le reti anche quando non c’era un’infezione o un’invasore presente. I nostri esperimenti hanno dimostrato che le reti, in tali situazioni, possono promuovere la metastasi.” – afferma il Prof. Mikala Egeblad.

Il team ha anche esaminato la questione di come fermare NET che aiuta le cellule tumorali. Lo studio solleva anche domande su trattamenti contro il cancro attuali. Ai pazienti sottoposti a chemioterapia viene fornito anche G-CSF un fattore di crescita dei neutrofili. Questo per compensare il fatto che la chemioterapia distrugge rapidamente i globuli bianchi.

Il Prof. Egeblad dice che sarà importante valutare se dare ai pazienti G-CSF per aumentare i neutrofili che “potrebbe in realtà essere in alcuni casi pericoloso.” Nel video il Prof. Egeblad delinea il lavoro, i risultati dello studio, e ciò che accade. (video)

Leggi abstract dell’articolo:

Esprimi il gradimento a questo contenuto
[Totale voti: 0 Media: 0]