Cosè l’infarto miocardico
Queste informazioni Le sono già state fornite in ospedale, ma può forse essere utile riassumerle brevemente.
Il cuore lavora incessantemente, in modo meno intenso quando siamo rilassati e a riposo, in modo più intenso quando siamo tesi o sotto sforzo. Come tutti i muscoli anche il cuore ha necessità di essere nutrito e ossigenato e il sangue che gli occorre arriva tramite due arterie, le _coronarie_, che si dividono poi in rami via via più piccoli in grado di raggiungere ogni parte del cuore. Ovviamente servirà più nutrimento e ossigeno durante l’attività più intensa e viceversa. Se le coronarie sono parzialmente ostruite (immaginate un tubo con molto calcare alle pareti), i flusso di sangue viene ostacolato e, in alcuni momenti (es. sforzo inteso o forte emozione) può essere insufficiente per le necessità del cuore o, più spesso, di una parte più o meno grande di esso. La mancanza di sufficiente ossigeno e nutrimento viene detta _ischemia_. Quando si verifica un’ischemia possono comparire dei disturbi, singoli o associati tra loro: dolore, senso di peso, senso di costrizione, mancanza di respiro, sudorazione, ecc. Questa esperienza Le è ben nota, avendo provato anche Lei questo problema.
Se la coronaria già parzialmente ostruita si chiude completamente, impedendo l’ossigenazione di una porzione di cuore si ha la _morte_ di quel pezzetto di cuore, cioè si ha un infarto miocardio. Questa parte di cuore _infartuata_ non ha più la capacità di contrarsi e viene sostituita da un tessuto inattivo, più rigido, simile a quello di una cicatrice.
Quali limitazioni e quali rischi comporta
Anche di questo aspetto avrà già discusso in ospedale, dove, dopo avere effettuato gli esami dal caso (ecocardiogramma, test da sforzo, ecc.) Le avranno indicato qual è il comportamento più opportuno. Nel caso vi fossero dubbi non esiti a fare qualsiasi tipo di domanda. A volte, dopo l’infarto, rimangono alcuni disturbi (dolore, mancanza di respiro, stanchezza, ecc) che si manifestano quando si supera un certo livello di sforzo fisico o di _emozione_ compare il disturbo che scompare poi cessando l’attività fisica e rilassandosi. Molto spesso l’uso dei farmaci elimina in tutto o in parte questo problema (vedi dopo), ma è comunque opportuno non fare sforzi fisici o subire emozioni che già si sappia essere in grado di causare disturbi. In caso di dubbio è sufficiente chiedere chiarimenti al medico, anche per non limitare inutilmente (e con danno) le proprie normali attività. Se è veramente inevitabile uno sforzo che probabilmente causerà problemi (es. dover cambiare una gomma dell’auto di notte da soli), è utile prima mettere sotto la lingua la pastiglia che il medico le ha ordinato nel caso compaia dolore (solitamente Carvasin o Trinitrina- ricordare che quest’ultima va spezzata con i denti prima di essere posta sotto la lingua). Ogni persona che ha subito un infarto ha comunque un rischio più elevato di una recidiva. Per questo motivo è necessario utilizzare alcuni farmaci a scopo preventivo (vedi dopo).
Quale stile di vita
Di questo aspetto avrà già ampiamente discusso in ospedale e i consigli Le saranno già sicuramente ben noti; il problema è ora metterli in pratica. Un breve riassunto può forse essere utile. La prima cosa, se si fuma, è smettere . Non è sempre facile, ma se trova difficoltà ne parli con il medico per trovare la strada più adatta alle Sue esigenze. L’esercizio fisico è importantissimo. Discuta con il medico il tipo di attività fisica che ritiene di poter svolgere quotidianamente (almeno 30-40 minuti al giorno) e si organizzi in modo da non dimenticarsene. Non è poi così difficile, dato che la cosa più utile è semplicemente camminare.
Una corretta alimentazione è sicuramente d’aiuto; se il colesterolo è troppo alto, o se vi fosse diabete il medico Le fornirà indicazioni più dettagliate; se, fortunatamente, questi problemi sono assenti sarà sufficiente aumentare il consumo di verdure, frutta e , se gradito, pesce. Nel caso la Sua pressione arteriosa (la pressione del sangue) fosse troppo elevata per la Sua condizione, sarà necessario limitare il consumo di sale (non salare a tavola e preparare cibi con pochissimo sale), abituandosi ai nuovi gusti gradatamente nel giro di alcune settimane. Naturalmente, se utilizza farmaci per la pressione, questi dovranno essere assunti con regolarità.
E’ utile evitare il soprappeso: il medico Le fornirà indicazioni a riguardo, ma se l’alimentazione sarà sana e l’esercizio regolare anche questo obiettivo non sarà impossibile da raggiungere.
Cosa possono fare i farmaci
I farmaci sono estremamente utili e hanno due scopi:
- eliminare in tutto o in parte i disturbi dovuti agli esiti dell’infarto,
- ridurre il rischio di un nuovo infarto miocardio.
Questi obiettivi possono essere raggiunti solo se vengono assunti in modo regolare (non rimanga senza all’improvviso!) secondo le modalità indicate dal medico. Ovviamente se si avesse l’impressione che un farmaco causi disturbi sarà necessario avvisare il medico e discutere con lui il problema. Analogamente, se, nonostante le cure, vi fossero ancora problemi durante sforzi o emozioni sarà necessario farlo presente al medico. Qualche volta è possibile avere l’impressione che le _pillole_ siano troppe. In questo caso discuta il problema con il medico che, oltre a chiarire ulteriormente il perché di ogni _pastiglia_ cercherà, se possibile, di semplificare al massimo la terapia. E’ necessario ricordare ancora che, anche se si sente perfettamente bene, le coronarie sono malate ed è quindi comunque sempre necessario assumere i farmaci prescritti.
Cosa fare in caso di dolore, improvvisa mancanza di respiro o improvvisa debolezza
Lei ricorda sicuramente bene disturbi che ha avvertito in occasione dell’infarto. Se dovesse provare ancora le stesse sensazioni pensi subito ad una nuova ischemia cardiaca. Qualche volta, però, l’ischemia può manifestarsi in modo anche differente: dolore _diverso_ rispetto a quello già noto, improvvisa mancanza di respiro, improvvisa debolezza, accompagnati o meno da sudorazione, peso, bruciore, costrizione, a volte al centro del petto, ma, più raramente, anche alla _bocca dello stomaco_, al collo o al braccio. In tutti questi casi è meglio essere prudenti e pensare sempre che si tratti di un problema coronarico. E’ necessario quindi che utilizzi la _pastiglia da mettere sotto la lingua che il medico le avrà ordinato (e che Lei porta sempre con se, avendo cura di sostituirla periodicamente). Se il disturbo non scompare entro 15 minuti è necessario chiamare il 118 e, nell’attesa, è utile assumerne una seconda. Se Si sente debole deve sdraiarsi. E’ necessario non farsi scrupolo di disturbare: il 118 va chiamato sempre in queste circostanze, anche se è notte e se si deve svegliare qualcuno. Se il dolore è invece scomparso prima di poter prendere la pastiglia sotto la lingua e subito dopo averla assunta, sarà sufficiente avvisare il medico senza urgenza.