Un farmaco per il diabete, la metformina, potrebbe essere una potenziale terapia per la fibrosi polmonare idiopatica(IPF). Ad affermarlo una ricerca su fibroblasti polmonari umani e su un modello murino di fibrosi polmonare, portata a termine da un team di ricercatori dell’University of Alabama a Birminghan – USA.
La ricerca si è concentrata sulla proteina chinasi attivata da AMP (AMPK), un enzima che rileva lo stato energetico nella cellula e regola il metabolismo. Il prof. Jaroslaw Zmijewski e il suo team ha scoperto che l’attività di AMPK era più bassa nelle cellule miofibroblastiche all’interno delle regioni fibrotiche del tessuto polmonare umano da pazienti con IPF. I miofibroblasti depositano la fibra di collagene extracellulare come parte del processo di fibrosi. Questi miofibroblasti erano metabolicamente attivi e resistenti alla morte cellulare programmata denominata apoptosi, un processo naturale che rimuove ogni giorno oltre 50 miliardi di cellule danneggiate o invecchiate negli adulti.
Utilizzando un modello murino per la fibrosi polmonare provocata dalla bleomicina farmaco anti-cancro, il gruppo di ricerca ha trovato che il trattamento con metformina, a partire da tre settimane dopo l’infortunio polmonare e continuando per cinque settimane, ha accelerato la risoluzione della fibrosi ben consolidata.
“Abbiamo la prova di concetto che l’attivazione di AMPK da metformina o altri agenti farmacologici che attivano questi percorsi pro-risoluzione può essere una strategia terapeutica utile per i disturbi fibrotici progressivi” – afferma il prof. Zmijewski.
Questo nuovo trattamento, riportato sulla rivista “Nature Medicine“, è importante perché, nonostante i significativi progressi nel rivelare i meccanismi patologici della fibrosi persistente, mancano interventi terapeutici efficaci.
Leggi abstract dell’articolo:
- Metformin reverses established lung fibrosis in a bleomycin model
Sunad Rangarajan, Nathaniel B. Bone, Anna A. Zmijewska, Shaoning Jiang, Dae Won Park, Karen Bernard, Morgan L. Locy, Saranya Ravi, Jessy Deshane, Roslyn B. Mannon, Edward Abraham, Victor Darley-Usmar, Victor J. Thannickal & Jaroslaw W. Zmijewski
Nature Medicine Published: 02 July 2018 DOI: 10.1038 / s41591-018-0087-6
Fonte: University of Alabama