Malattie infiammatorie intestinali legate alla salute dei vasi sanguigni
Un team di ricercatori della Universitätsklinikum Erlangen in Germania in uno studio pubblicato sulla rivista “The Journal of Clinical Investigation” hanno dimostrato che alcune disfunzioni nei vasi sanguigni contribuiscono in modo significativo allo sviluppo dell’IBD. I ricercatori sostengono inoltre che l’eradicazione di queste disfunzioni nei vasi sanguigni potrebbe rallentare significativamente la progressione di queste condizioni croniche.
Gli scienziati si sono concentrati sul ruolo svolto dalle cellule endoteliali, le cellule che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni. Queste cellule forniscono una sorta di barriera che impedisce ad altre cellule di fuoriuscire dai vasi sanguigni.
I ricercatori hanno scoperto che le persone che avevano un IBD avevano anche vasi sanguigni molto permeabili. Questo significa che le cellule endoteliali che rivestivano quei vasi non stavano facendo il loro lavoro. In particolare l’interferone-gamma citochinico era la causa di questa disfunzione. Le citochine sono proteine che svolgono un ruolo nella segnalazione cellulare. L’interferone gamma è presente anche ad alte concentrazioni nel tessuto intestinale infiammato.
I ricercatori hanno anche scoperto che imatinib, che è un farmaco principalmente usato per curare il cancro, può ridurre la permeabilità dei vasi sanguigni. Ha inoltre contribuito a rallentare la progressione dell’IBD nei modelli di topo. “I nostri risultati […] suggeriscono che imatinib potrebbe essere un potenziale farmaco per il trattamento della malattia”, scrivono gli autori dello studio nel loro articolo.
Leggi abstract dell’articolo:
- IFN-γ drives inflammatory bowel disease pathogenesis through VE-cadherin–directed vascular barrier disruption
Victoria Langer, Nathalie Britzen-Laurent, Michael Stürzl
J Clin Invest. Published September 30, 2019