I malati di cancro muoiono raramente a causa del tumore primario, ma piuttosto per le metastasi, anche dopo un intervento chirurgico del tumore riuscito. Questo perché le cellule tumorali a volte si diffondono ad altre parti del corpo all’inizio della malattia, quando il tumore è ancora molto piccolo e potrebbe non essere stato ancora scoperto. Per fare ciò, devono staccarsi dalla matrice extracellulare e migrare nei vasi linfatici vicini o nei vasi sanguigni che li trasportano in nuovo tessuto, dove si depositano e proliferano. La comprensione dei meccanismi molecolari delle metastasi è quindi un pezzo chiave del puzzle nella lotta contro il cancro. Il gene del cancro del colon 1 (MACC1) associato alla metastasi.
Quando le cellule tumorali esprimono MACC1, la loro capacità di proliferare, muoversi nel corpo e invadere altri tessuti è migliorata. “Molti tipi di cancro si diffondono solo nei pazienti con un’elevata espressione di MACC1“, spiega il prof. Stein del Max Delbrück Center for Molecular Medicine dell’Helmholtz Association (MDC) e della Charité-Universitätsmedizin Berlin.
Stein ha scoperto cosa potrebbe interrompere la progressione metastatica in parecchi tumori: le statine, che sono prescritte come farmaci per abbassare il colesterolo, inibiscono l’espressione di MACC1 nelle cellule tumorali.
Robert Preißner e gli scienziati dell’Università della Virginia hanno anche esaminato i dati di un totale di 300.000 pazienti a cui erano state prescritte statine. Questa analisi ha trovato una correlazione: “I pazienti che assumevano statine avevano solo la metà dell’incidenza del cancro rispetto alla popolazione generale”, spiega Preißner.
“Siamo ancora all’inizio“, sottolineano gli scienziati. “Le linee cellulari e i topi non sono esseri umani, quindi non possiamo trasferire direttamente i risultati. Dobbiamo aspettare le sperimentazioni cliniche”.
Leggi il full text dell’articolo:
- Real‐world evidence for preventive effects of statins on cancer incidence: A trans‐Atlantic analysis,
Bjoern‐O Gohlke et al.
Clinical and Translational Medicine (2022). DOI: 10.1002/ctm2.726
Fonte: Max Delbrück Center for Molecular Medicine
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