Mi aggiorno costantemente, seguo con attenzione le linee guida, penso di svolgere bene il mio lavoro di medico. Come mi sto comportando in realtà?
Ciascuno di noi, Medici di Medicina Generale, cerca di dare il meglio di sé nella gestione dei singoli pazienti. La migliore terapia di associazione per un paziente iperteso non ancora ben controllato, un completo follow-up per il paziente diabetico in trattamento per la prevenzione delle complicanze micro e macro-vascolari, il controllo mammografico entro i due anni per una donna cinquantenne: sono tutte attività che pratichiamo quotidianamente in ossequio alle linee guida più aggiornate e che ci danno la sensazione di svolgere bene il nostro lavoro. Tuttavia, anche se la “qualità percepita” della nostra attività clinica ci sembra sufficientemente elevata, siamo poi certi di comportarci sempre in modo impeccabile? Siamo sicuri di farlo con “tutti” i pazienti? Siamo certi che i pazienti si attengano a tutte le nostre prescrizioni e che ottengano sempre i risultati sperati dalla terapia?
Non è facile misurare in modo oggettivo la qualità dell’assistenza anche a causa del numero molto elevato di variabili da considerare in un sistema caratterizzato da grande complessità. Per affrontare questo difficile compito ci avvaliamo dei cosiddetti “indicatori di qualità”. Un indicatore è un parametro numerico capace di esprimere in modo sintetico un aspetto della cura ritenuto sensibilmente correlato alla qualità. In genere è espresso in forma di rapporto percentuale come, per esempio, la “percentuale di pazienti diabetici che è stata sottoposta a valutazione della microalbuminuria nel corso dell’ultimo anno”.
Per essere correlati alla qualità dell’assistenza, gli indicatori devono essere basati sull’evidenza scientifica e riguardare processi di cura che sono nel dominio della categoria professionale alla quale si intende applicarli. GPG è uno strumento che consente una valutazione accurata della qualità dell’assistenza del Medico di Medicina Generale in quanto implementa 85 indicatori, relativi a molteplici aree di competenza, definiti su rigorose basi scientifiche dalla Società Italiana di Medicina Generale. La schermata principale della sezione “Audit Clinico” di GPG ci dà una visione di insieme della qualità dell’assistenza visualizzando in modo grafico e sintetico tutti gli indicatori (Figura2).
Nella parte superiore della schermata sono rappresentati, sotto forma di un cruscotto analogico, alcuni tra i principali indicatori. Per ognuno di essi sono evidenziate tre aree:
- Rossa: l’area critica, caratterizzata da valori al di sotto del livello accettabile di performance (LAP), un ambito in cui è necessario intervenire per migliorare la qualità dell’assistenza.
- Verde: l’area dei valori ottimali documenta una performance eccellente.
- Gialla: si posizionano in questa area i valori degli indicatori che superano il Livello Accettabile di Performance ma non raggiungono i valori considerati ottimali.
Figura 2: La schermata principale della sezione “Audit Clinico” con la rappresentazione degli indicatori
Nella parte bassa della schermata sono rappresentati, sotto forma di istogramma, tutti gli indicatori di GPG. Basta avvicinare il cursore a ciascuna colonna per avere i dettagli riguardanti l’area clinica corrispondente all’indicatore considerato. In questo diagramma ciascuna colonna indica quanto il valore dell’indicatore si discosta dal corrispondente LAP (Livello Accettabile di Performance): la colonnina è verde se il valore supera il LAP, rossa se ricade nell’area critica.
Un’occhiata a questa schermata ci fa rapidamente comprendere che in realtà, quando osservate con obiettività e su tutta la popolazione assistita, le nostre performances professionali sono generalmente tutt’altro che ottimali. Non scoraggiamoci! E’ sempre possibile migliorare e GPG ci aiuta molto a farlo. Come? Lo vedremo nei prossimi capitoli.