Dalla ASL arrivano continuamente sollecitazioni a ridurre la spesa farmaceutica preferendo i farmaci a brevetto scaduto. E’ davvero possibile ottenere significative riduzioni della spesa farmaceutica con questa strategia? In quali settori terapeutici dovrei intervenire per ottenere i risultati più rilevanti?
Al di là delle pur legittime sollecitazioni che provengono dalle istituzioni sanitarie, minimizzare i costi dell’assistenza, a parità di risultati in termini di salute, è una azione ad alto contenuto etico in quanto consente di accantonare risorse che possono essere utilizzate per estendere le cure o per accedere a tecnologie terapeutiche innovative. Per il MMG i farmaci a brevetto scaduto (OFF-Patent) rappresentano uno strumento importante per il contenimento dei costi dell’assistenza poiché consentono risparmi rilevanti a fronte di una efficacia generalmente non inferiore a quella di farmaci di più recente immissione in commercio. Oltre a ciò la somministrazione di farmaci più lungamente e più estesamente utilizzati garantisce una maggiore sicurezza della terapia. GPG ci dà la possibilità di valutare la portata di tali principi quando applicati alla nostra personale casistica. Nella sezione “Economia Sanitaria” à “Farmaci equivalenti” troviamo uno strumento che ci consente, pur con qualche approssimazione, di stimare gli effetti di un utilizzo estensivo dei farmaci a brevetto scaduto.
Figura 17. Analisi della spesa farmaceutica relativa ai farmaci con brevetto (ON Patent) rispetto a quelli con brevetto scaduto (OFF Patent)
Analizzando le prescrizioni relative a tutte le classi di farmaci (Figura 17), ci rendiamo conto di come ormai in Medicina Generale l’utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto sia divenuto prevalente e di come questi farmaci costituiscano una significativa fonte di risparmio in quanto consentono di trattare con minori costi un numero molto più elevato di pazienti.
Mediante lo strumento di GPG possiamo approfondire l’analisi alle singole classi di farmaci e verificare per quali di esse vi è eventualmente spazio per un maggiore utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto. Nel campo degli anti-ulcera (Figura 18), per esempio, nel quale i farmaci sono ormai quasi tutti genericati (tranne il rabeprazolo), le potenzialità per un ulteriore contenimento dei costi sono davvero irrisorie.
Figura 18. Analisi della spesa farmaceutica relativa ai farmaci anti-secretori
La situazione è piuttosto diversa nel campo dei farmaci antiipertensivi (Figura 19) dove esistono un ace-inibitore e diversi Sartani che non hanno ancora perduto il brevetto.
Figura 19. Analisi della spesa farmaceutica relativa ai farmaci anti-ipertensivi
La spesa media per confezione di questi farmaci è stimabile in circa 24 euro mentre la spesa per confezione dei farmaci a brevetto scaduto è notevolmente più bassa (intorno a 5 euro).
Esplodendo Il gruppo dei farmaci on-patent (Figura 20) possiamo vedere quali molecole abbiamo prescritto e a quali pazienti.
Figura 20. Analisi dettagliata dei farmaci prescritti per il trattamento dell’ipertensione arteriosa
In questo modo possiamo facilmente valutare su quali farmaci e in quali pazienti eventualmente intervenire per produrre un significativo contenimento della spesa. Un’altra area terapeutica interessante da questo punto di vista è rappresentata dai farmaci ipolipemizzanti e in particolare dalle statine (Figura 21).
Figura 21. Analisi della spesa farmaceutica per i farmaci ipolipemizzanti
In questo caso GPG consente di stimare che, utilizzando per tutti i pazienti solo farmaci off-patent, si otterrebbe un risparmio di spesa pari a circa il 15% della spesa complessiva per questa classe.